L'8 febbraio Red in concerto a Modena in favore dell'Unicef
"Ho visto sessanta volte fiorire il calicanto". Una storia lunga una vita raccontata tra sogni, musica e parole.
Questo concerto-racconto di Red Canzian è un lungo viaggio attraverso la musica, le mode e i modi di vivere degli italiani dal dopoguerra ai giorni nostri. E’ la storia di un “ragazzo“ che ce l’ha fatta perché ha sempre sentito il dovere di sognare, di battersi per difendere i suoi sogni… non smettendo mai di credere e di lavorare ai suoi progetti. Attraverso storie molto divertenti ed altre assolutamente commoventi, supportate da oltre 70 fotografie “storiche“ che vengono proiettate su di un grande schermo, Red Canzian canta le canzoni che in qualche modo hanno segnato la sua vita, a partire da “Grazie dei fior“ che vinse Sanremo nel 1951, quando lui nacque, per passare poi a “Tutti frutti“ di Little Richard, “Love me tender“ di Elvis Presley, “Yesterday“ dei Beatles, ma anche “Il cielo in una stanza“ di Gino Paoli e ovviamente ai brani incisi con i Pooh.
Tutto il concerto è rigorosamente in acustico e sul palco, oltre a Red, suonano gli “Archimia“, uno straordinario quartetto d’archi, due bravissimi chitarristi, Rudy Michelutti e Ivan Geronazzo e infine, sia al pianoforte che alle percussioni ci sarà il poliedrico e bravissimo Phil Mer.
Ospite di grande classe, Chiara Canzian, figlia di Red, che canta due brani: “You’ve got a friend“ di James Taylor e “The way we were“ di Barbra Straysand, creando momenti di assoluta e intensa emozione.
Due ore e mezza di grande musica suonata da altrettanto grandi musicisti, in un racconto che ci riporta a quando si rideva con poco e tutti noi guardavamo al futuro con speranza.
Red Canzian, si alterna tra il ruolo per il quale tutti lo conosciamo, quello di cantante e musicista, a quello meno noto di bravo narratore, attore e divertente imitatore (Domenico Modugno, Tony Dallara, Patty Pravo).
Questo vuole anche essere un concerto per le famiglie, dove i genitori avranno la possibilità di rivivere momenti della loro infanzia e soprattutto di condividerli con i loro figli, che non hanno vissuto il dopoguerra, la prima radio e la prima televisione in bianco e nero, la lambretta, la cucina economica, il primo juke box e così via…il tutto accompagnato da quelle grandi canzoni che hanno in qualche modo attraversato la nostra vita e ne faranno sempre parte.